AxL Alti Profili Pills: Il Locus of Control come oggetto di valutazione in selezione

News · Ottobre 25, 2018

QUAL È LO STILE DI ATTRIBUZIONE CHE PRODUCE MAGGIOR EFFICACIA IN AMBIENTE LAVORATIVO?

Il concetto di locus of control letteralmente “luogo attraverso cui si esercita il controllo” è l’atteggiamento che ognuno di noi ha in merito alla possibilità di poter agire e influire sugli eventi che ci accadono.

Lo psicologo americano Julian B. Rotter (1966) lo focalizzò come disposto su due poli, interiorità ed esteriorità:

Gli effetti sulla vita personale e professionale del locus of control sono estremamente vasti.

Chi ha un locus of control interno possiede skills che consentono di affrontare con efficacia le situazioni e i problemi; pensa di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, non teme la fatica e crede che per ottenere i risultati desiderati si deve puntare su sforzo e sacrificio, sulla strategia. I risultati ottenuti dipendono solo ed esclusivamente dal proprio impegno, competenza, dedizione.

Chi presenta un locus of control esterno, invece, ritiene che le conseguenze di alcune azioni siano dovute a circostanze esterne, per questo pensa che le cose che accadono nella vita siano fuori dal proprio controllo e che le azioni messe in atto siano solo il risultato di fattori non gestibili, come il destino e la fortuna. Queste persone tendono ad attribuire al destino o agli altri il raggiungimento o il fallimento dei risultati ottenuti.

La rigidità di attribuzione nel locus of control “dipende tutto da me”, “dipende tutto dal fato” non è adattiva cioè non favorisce la buona riuscita nelle relazioni e nel mondo del lavoro.

Esistono individui che mostrano una combinazione dei due tipi di locus of control. Queste persone, indicate col termine bi-loci (Levenson, 1973), si mostrano più capaci di gestire lo stress, fanno fronte alle difficoltà in maniera più efficiente, sono in grado di assumersi maggiori responsabilità, raggiungono gli obiettivi con minor sforzo emotivo.

Inutile sottolineare come possa essere determinante indagare questo aspetto in un colloquio di selezione: si parli di una figura operativa, di uno specialista o di un manager.

Nell’ambito delle scienze psicologiche sono stati messi a punto diversi strumenti self-report per l’assessment della tipologia e del livello di locus of control. Ad esempio in Psicologia del Lavoro, il LOC-L (Locus of control lavorativo).

Ma in modo più qualitativo e globale durante il colloquio possiamo formulare alcune domande situazionali che consentano di capire se il nostro candidato sa destreggiarsi tra i due estremi, se sa pesare la propria responsabilità e quella dell’ambiente esterno di fronte ad un accadimento lavorativo, se è in grado di gestire un problema, considerando le sue azioni e quelle degli altri in modo strategico e orientato al risultato.

Davvero ricca la lista delle domande utili in questi casi. Ne segnaliamo alcune:

La valutazione da dare a quanto raccontato da un candidato non è univoca: ovviamente va contestualizzata nell’insieme della narrazione che avviene durante il colloquio.

Tuttavia, volendo semplificare, un consiglio utile per selezionatori in erba e candidati: sarà facile diffidare da chi attribuisce un buon risultato esclusivamente a se stesso e nemmeno se sollecitato è in grado di citare altre cose che hanno concorso a tale successo; così come farsi delle domande se in più occasioni nel colloquio un candidato attribuisce il risultato di qualcosa andato storto sempre e soltanto ai colleghi, o ai clienti difficili, o al capo dispotico.

·  Levenson, H. (1973). Reliability and Validity of the I, P, and C Scales—A Multidimensional View of Locus of Control.
·  Rotter, J.B. (1966). Generalized expectancies for internal versus external control of reinforcement. Psychological Monographs: General and Applied 80 (1966): 1–28.
·  Rotter, J.B. (1966). Psychological Monographs: General and Applied.

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