Il colloquio è sempre una opportunità!
È una occasione per raccontarsi, riflettere su di sé e, certamente, inserirsi in un nuovo contesto professionale.
L’esito di un processo di selezione non è un giudizio di valore sulla persona ma sulla bontà di un incastro tra le caratteristiche di un candidato e le caratteristiche di un ruolo all’interno di una organizzazione.
L’evoluzione delle nuove tecnologie e dei mezzi di comunicazione, hanno modificato in modo profondo e tangibile, non solo il nostro modo di entrare in relazione gli uni con gli altri, ma anche come siamo soliti condurre la nostra quotidianità.
Questo cambiamento ha inciso anche nelle modalità con cui le organizzazioni e le società di selezione hanno sviluppato i loro percorsi di scouting e recruiting nei confronti dei candidati.
Era il 2008 quando iniziavano ad affacciarsi nel Web i primi Business Social Network quali: Xing, Plaxo, Viadeo, Neurona e Linkedin. Nel giro di alcuni anni queste piattaforme sono aumentate, differenziandosi per tipologia-target professionale ed addirittura per paese (vedi Francia, Germania, Polonia, Russia e Cina).
L’avvento di Facebook e Twitter hanno poi dato il colpo di grazia!
Negli ultimi anni il valore delle reti e delle relazioni sociali, come intese da importanti sociologi quali Field, Coleman, Lauglo e Putnam, hanno lasciato il posto nel mondo della selezione ai feedback dei social network. Abbiamo assistito ad un periodo in cui era più facile valutare la bontà di un candidato dai sui post su Twitter o dai gruppi seguiti su Facebook. Abbiamo assistito ad un lungo periodo in cui il ruolo e la funzione delle reti sociali e dei rapporti professionali sono stati abdicati a favore della capacità del singolo selezionatore di valutare un profilo a partire dai post di quest’ultimo.
L’importanza del HR nel Web
Per fortuna stiamo tornando a dare importanza e a mettere al centro il valore del singolo quale risorsa umana. Abbiamo ricoperto l’utilità del confronto e della condivisione, ma soprattutto le funzioni HR che sembravano superflue a molte aziende grazie all’avvento di Linkedin (che permetteva la falsa illusione di poter essere tutti capaci di fare selezioni) hanno riscoperto il loro ruolo e fine.
Gli stessi social hanno riscoperto il concetto di rete e la funzione di link, inteso come legame che permette nell’era della globalizzazione di creare sinergie che altro non sono che le “mappe relazionali” che ci permettono di entrare in contatto con nuove opportunità e nuove sfide.
Oggi assistiamo ad nuovo modo di intendere la tecnologia a vantaggio del candidato, del selezionatore e delle organizzazioni.
Il valore del rapporto umano
Puntiamo a colloqui a Km 0, a Skype intervew, a coinvolgere professionisti per sondare al meglio le competenze dei candidati. Insomma vediamo il vero lato funzionale della tecnologia, mantenendo il valore del rapporto umano che da sempre nei processi di recruiting non può fare a meno delle reti che si generano a partire dalle relazioni, poiché ogni volta che incontriamo un candidato diamo vita ad una relazione che per un professionista altro non è che un link alla sua rete.
- Essere puntuali
- Informarsi
Entrare in possesso del numero maggiore possibile di informazioni sull’azienda in cui si svolge il colloquio, consultare il sito internet, comprendere il tipo di prodotto o servizio che offre; raccogliere qualche indicazione sulla storia soprattutto aver chiaro il ruolo per il quale si concorre. - Non mostrarsi diversi da quello che si è
Mantenere uno stile personale di presentazione adattandolo al conteso al quale ci si approccia. - L’atteggiamento
Assumere un atteggiamento sereno e cordiale, ma non confidenziale, mostrando fiducia in se stessi e autorevolezza. - Ascoltare
Ascoltare con attenzione le domande, rispondere con calma e in maniera chiara ed esaustiva. - Essere descrittivi
Essere sufficientemente descrittivi concentrandosi sul racconto dei fatti e dei comportamenti agiti,
portare esempi di situazioni affrontate. - Riassumere
Ripercorrere il curriculum vitae, riassumendone i passaggi significativi, valorizzare le esperienze e il bagaglio acquisito in ciascuna di esse. Se si è al primo lavoro e non si ha specifica esperienza, concentrarsi su esempi legati al percorso di studi, agli interessi, ad eventuali esperienze di stage anche brevi. - Conoscersi
Avere chiari i proprio punti di forza e di debolezza in funzione della posizione o della mansione
per la quale si sta concorrendo. - Fare attenzione alla comunicazione non verbale
Ricordare che anche la comunicazione non verbale è una variabile importante (gestualità, postura, contatto visivo, tono di voce) e comunica almeno quanto le parole. Porsi in modo aperto e trasparente aiuta a trasmettere un non verbale coerente ed efficace. - Informarsi
Al termine del colloquio chiedere informazioni sulla posizione per comprendere se è in linea con i propri interessi e motivazioni. Chiedere informazioni sull’iter di selezione.
In bocca al lupo!