Lo scenario del mercato del lavoro italiano che stiamo vivendo
Stiamo vivendo una transizione critica. Un punto di svolta dalla durata, estensione e profondità non prevedibili. Uno scenario in evoluzione caratterizzato da una molteplicità di traiettorie potenziali. In queste condizioni occorre aumentare al massimo gli sforzi di acquisizione di nuove conoscenze. In uno scenario caratterizzato da forte dinamismo, i percorsi professionali sono sempre meno lineari e semplici: osserviamo percorsi di carriera connotati da interruzioni e mutamenti di rotta. Il motivo è legato a diversi fattori, tra i quali l’innovazione tecnologica, il cambiamento negli stili di consumo e la trasformazione economica. Continui cambiamenti che rendono difficile prevedere “il lavoro del futuro”. Situazione che comporta la difficoltà nel condividere un obiettivo professionale che accompagni la persona per tutto il suo ciclo di vita lavorativa.
L’intervento delle Politiche Attive per non lasciare le persone sole
Nel costruire percorsi di politica attiva che tengano davvero conto delle esigenze delle persone in cerca di lavoro, ci scontriamo con la scarsa “fluidità”del mercato del lavoro italiano. Lo afferma Roberto Benaglia (Segretario generale Film-Cisl, articolo sull'”Huffington Post” del 3 ottobre 2021): “…Tutta la legislazione sul lavoro e buona parte della contrattazione collettiva producono buone norme per chi sta lavorando. Ma è nei cambiamenti che il lavoro sempre più propone che le persone si sentono e sono lasciate sole…”.
Obiettivo di un sistema funzionante in ambito di politica attiva dovrebbe essere proprio questo, “non lasciare sole le persone che devono affrontare le transizioni lavorative”. Le Agenzie per il Lavoro da quindici anni a questa parte hanno maturato un’esperienza tale, fianco a fianco con i lavoratori e le aziende, da diventare uno dei principali promotori del lifelong learning. In Agenzia si verifica quotidianamente la misura del mismatching e si cerca di contrastarla con ogni mezzo: collaborando con le scuole e le università per promuovere orientamento verso “il lavoro che esiste”. Si stringono partnership con enti di formazione e si progettano assieme alle aziende percorsi di qualificazione professionale per giovani che accedono al mercato del lavoro.
Il futuro per il lavoro in Italia: cosa deve avvenire
Perché i cittadini ed i lavoratori si possano affidare davvero al sistema è necessario che questo abbia due caratteristiche importanti: l’universalità e la disponibilità in ogni momento. I principali stakeholders del mercato del lavoro italiano devono promuovere il valore del fare accompagnare i percorsi di transizione lavorativa da professionisti ed è necessario che tutti possano accedervi in qualsiasi fase di cambiamento della vita lavorativa. C’è ancora molto lavoro da fare: le Politiche Attive devono necessariamente diventare “endemiche”, praticate nei territori, per poter davvero essere utili nell’orientare correttamente il mercato del lavoro. Il ruolo delle Agenzie per il Lavoro può essere quello di catalizzare questa cultura del cambiamento. A partire dall’opportunità offerta dal nuovo programma Gol, i nostri specialisti potranno giocare un ruolo fondamentale nell’informare i lavoratori sulle possibilità di accesso ai percorsi PAL, promuovendo la consapevolezza dell’importanza di gestire con il supporto di un orientatore le traiettorie lavorative e professionali.
Articolo pubblicato su “Il cloud del lavoro 2022” di Assolavoro Academy.