In un mondo dove il “gender gap” in termini di occupazione e salari, ma anche di livello di istruzione viene troppo spesso accettato, ci si dimentica facilmente che il mondo 4.0 come lo conosciamo oggi è così anche grazie a persone straordinarie che hanno precorso i tempi.
Oggi vogliamo dedicare qualche riga alle scoperte di alcune donne che, con la loro forza, determinazione e intelligenza, hanno creato le basi dell’ICT.
Ada Lovelace (1815-1852): figlia di Lord Byron, il più influente poeta romantico inglese, appassionata di matematica, contribuì all’invenzione della macchina analitica di Babbage, scrivendo il primo algoritmo della storia dell’informatica; algoritmo in grado di generale i numeri di Bernoulli.
Edith Clarke (1883 – 1959): prima donna ingegnere del MIT e prima docente donna all’università del Colorado, inventò una calcolatrice dieci volte più veloce di tutte quelle esistenti all’epoca.
Grace M. Hopper (1906 – 1992): donna di scienza e talento indiscusso, inventò il COBOL nel 1949 e il concetto di debugging.
Hedy Lamarr (1914 – 2000): dietro questa affascinante attrice di Hollywood che recitò con attori del calibro di Clark Gable e James Stewart, si nascondeva una fervente sostenitrice dell’anti nazismo. Hedy, insieme al compositore George Antheil, sviluppò un sistema di guida a distanza dei siluri, che oggi è la base della tecnologia delle trasmissioni di dati via wireless e telefono.
Margaret Hamilton (1936): direttrice della Divisione Sw Engineering del Laboratorio del MIT, ha sviluppato il software di bordo dell’Apollo 11.
Radia Perlman (1951): conosciuta come la “madre di Internet”, ha dedicato i suoi studi allo sviluppo del protocollo STP.
Ci sarebbero molte altre scienziate da citare, così come altrettanti uomini geniali; sarebbe impossibile essere esaustivi!
In un presente in cui la tecnologia di oggi, domani sarà già obsoleta, non dimentichiamoci di chi ha iniziato a costruire tutto questo.
Autore: Vanessa Razzari – Permanent Specialist AxL Technology