Quando i numeri parlano siamo pronti ad interpretarli
Dalla relazione di Assolavoro sugli Indicatori economici, generali e di settore del 7 aprile, in base ai dati 2016 – 2017, fermiamo alcuni punti riguardanti la situazione nazionale, specialmente riguardanti l’occupazione, di questo primo quadrimestre, con relative previsioni.
L’economia
Per il 2017 gli istituti di ricerca indicano un aumento del PIL che raggiungerà circa lo 0,9%. Il merito di questa crescita andrebbe alla domanda interna e agli investimenti, che troverebbero terreno fertile qualora si realizzassero le buone aspettative sulle condizioni del mercato di credito e la politica fiscale.
Si spera in effetti che la maturazione di questi investimenti possa arrivare a toccare, solo quest’anno, il +2,7%.
I dati 2016 hanno poi evidenziato un risveglio dell’attività economica del settore industriale, con conseguenti recuperi, per le imprese in questione, in termini di profitti. L’ottimismo sale anche per il settore manifatturiero e il settore edile.
L’occupazione nel 2017
Vediamo ora nel particolare cosa ci dicono i dati raccolti sulla occupazione in Italia per il 2017.
I primi mesi hanno visto una situazione rallentata, con una lieve crescita di dipendenti a tempo determinato, e un calo di dipendenti a tempo indeterminato. Le persone in cerca di lavoro sono comunque diminuite (- 2,7%), anche grazie al tasso di disoccupazione che si è ristretto quotandosi all’11,5%. Un dato forse preoccupante è quello sugli inattivi (+0,4%), ad indicare una probabile sfiducia generale riguardo l’occupazione e il futuro. Gli inattivi vengono conteggiati fuori dalle forze di lavoro, e per l’Istat risultano non rientrano nella canonica classificazione tra persone occupate e/o in cerca di occupazione.
Questo per i primi mesi di questo 2017, e poi? Nonostante il rallentamento constatato, le prospettive per il futuro dell’occupazione in Italia sembrano davvero positive, come attesta la Nota Mensile Istat riferita al mese di marzo. Proprio il mese scorso le attese degli imprenditori su questo tema, guardando ai prossimi mesi, sono apparse floride per gran parte dei settori.
Somministrazione? Si deve
Dall’analisi dei tassi di crescita del settore possiamo capire quanto stia ri-acquisendo importanza, in questa prima fase di post-crisi, la possibilità per le aziende di guardare con serenità alla somministrazione, in particolare ora che l’alternativa dei voucher è venuta meno. L’azienda che sceglie il lavoro somministrato trova soluzioni rapide alle sue esigenze di flessibilità, come repentine sostituzioni di personale assente o incremento del personale. D’altra parte il lavoro somministrato, che sia a tempo determinato o indeterminato, è anche una delle più comuni forme di induction al mondo del lavoro per molti giovani italiani.